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I post con tag "Rivolte" archivio

Il sottofondo musicale delle rivoluzioni

Multimedia   30.01.12  

Il ruolo del rap come catalizzatore di malcontento nelle recenti ondate di rivoluzioni e rivolte nel mondo arabo e in Africa.

Why has rap - an American music that in its early global spread was associated with thuggery and violence - come to be so highly influential in these regions? After all, rappers are not the only musicians involved in politics. Late last week, protests erupted when Youssou N'Dour, a Senegalese singer of mbalax, a fusion of traditional music with Latin, pop and jazz, was barred by a constitutional court from pursuing a run for president. But mbalax singers are typically seen as older entertainers who often support the government in power. In contrast, rappers, according to the Senegalese rapper Keyti, "are closer to the streets and can bring into their music the general feeling of frustration among people."

Another reason is the oratorical style rap employs: rappers report in a direct manner that cuts through political subterfuge. Rapping can simulate a political speech or address, rhetorical conventions that are generally inaccessible to the marginal youth who form the base of this movement. And in places like Senegal, rap follows in the oral traditions of West African griots, who often used rhyming verse to evaluate their political leaders. "M.C.'s are the modern griot," Papa Moussa Lo, a k a Waterflow, told me in an interview a few weeks ago. "They are taking over the role of representing the people."

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Il focolaio Albania

Res publica   22.01.11  

Manifestanti durante gli scontri a Tirana

Il parallelo tra quanto sta avvenendo in Albania e la rivoluzione tunisina rischia di semplificare un quadro ben più complicato.
Se è vero che il paese balcanico è tra i più poveri in Europa, con una disoccupazione dilagante e una corruzione endemica è anche vero che la democrazia seppur a intermittenza fa i suoi passi avanti, l'inflazione è stata tenuta sotto controllo e il pil ha fatto registrare valori intorno al 6% tra il 2004 ed il 2008 e del 3% nel biennio della crisi.

L'Albania, che da poco ha ottenuto dall'Unione Europea la liberalizzazione dei visti, si trova di fronte ad un impasse politico. Da un lato l'eterno Berisha vincitore delle recenti elezioni del 2009 e dall'altro il Partito Socialista e il suo leader Edi Rama che contesta quel risultato.
In mezzo un popolo di emigranti che desidera il benessere degli stati circostanti e che nutre un risentimento diffuso contro entrambi i contendenti.

Il clima da rivolta civile, con un'opposizione che boicotta sistematicamente il parlamento, ricorda gli eventi del 1997. Anche allora l'oggetto del contendere era il potere corrotto nelle mani di Sali Berisha.
Allora gli scontri portarono a elezioni anticipate.
La protesta di ieri e quella che si ripeterà domani chiedevano un'analoga soluzione del problema.
I morti di Tirana potrebbero aver cambiato le carte in tavola, ma la guerra civile non sembra essere la soluzione per nessuno dei due contendenti.

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L'altro presidente eterno

Res publica   19.12.10  

Lukashenko vince per la quarta volta (a questo giro i suffragi si attestano intorno al 80%) le elezioni presidenziali in Bielorussia e a Minsk scoppia la rivolta sedata nel sangue.

Ci piace ricordare il dittatore dell'est con le parole del nostro premier Berlusconi.

Grazie a lei e alla sua gente che so che la ama, e questo è dimostrato anche dai risultati elettorali, che sono sotto gli occhi di tutti.

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Scontri etnici in Kirghizistan

Res publica   20.06.10  

Uzbeki in fuga al confine tra Kyrgyzstan e Uzbekistan

Ci eravamo lasciati così.
Da una settimana il Kirghizistan è sconvolto da nuove violenze. E questa volta c'entra la componente etnica.

Migliaia di giovani kyrghisi attaccano la minoranza uzbeka nel sud del paese. Ed è già emergenza profughi al confine con l'Uzbekistan.

Ancora incerto il motivo scatenante della violenza.
C'è chi tira fuori trame che ricollegano gli uzbeki agli scontri e alla caduta di Bakiyev.
Chi parla di interessi internazionali più ampi.
Chi ancora sostiene paragoni tra le violenze in Ruanda tra Tutsi e Hutu in relazioni alla passata epoca di dominazione coloniale di questi paesi.

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Messaggi di protesta

Res publica   08.04.09  

La protesta corre su Twitter.
I manifestanti moldavi, che stanno asseragliando il parlamento di Chisinau, si coordinano attraverso il servizio di microblogging.
Le rivolte sono nate a seguito della recente vittoria del locale partito comunista. Vittoria, a loro dire (anche se gli osservatori OCSE la pensano diversamente), viziata da brogli.

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