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Giugno 2024 archivio

La storia prima della storia

Res publica   29.06.24  

L'evoluzione dell'umanità è una storia costellata di sfide e di incredibili conquiste. Abbiamo dovuto sviluppare sistemi chiave come la cooperazione, la comunicazione, l'educazione e l'organizzazione della civiltà.
Siamo passati dall'essere semplici primati a creature capaci di inventare, costruire e persino sognare il futuro.

Kurzgesagt presenta in una veloce panoramica il percorso dell'umanità da quando i nostri lontani antenati scesero dagli alberi e iniziarono a camminare su due zampe fino al periodo recente e relativamente breve che chiamiamo storia documentata.

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Il dialogo concettuale tra Mark Rothko e Hiroshi Sugimoto

Wow   28.06.24  

Mark Rothko e Hiroshi Sugimoto mostrano una sorprendente affinità concettuale. Entrambi gli artisti si immergono profondamente nell'astrazione e nell'esplorazione della percezione, creando opere che trascendono la loro forma fisica e possono suscitare negli spettatori profonde risposte emotive e filosofiche.
Rothko è famoso per le sue tele di grandi dimensioni ricoperte da campiture, mentre Sugimoto realizza fotografie apparentemente minimaliste che catturano la quiete dell'ambiente circostante.

Ted Forbes, di The Art of Photography, analizza come le pennellate di colore di Rothko e i paesaggi di Sugimoto, pur diversi nell'esecuzione, trascendono il mondo materiale per focalizzarsi sull'esperienza dell'osservatore.
L'approccio minimalista impiegato nelle loro opere dimostra una convinzione condivisa nel potere della semplicità di trasmettere idee ed emozioni complesse.

Insieme, Rothko e Sugimoto illustrano l'eterna ricerca nell'arte di suscitare un'esperienza emotiva nello spettatore. La loro eredità è definita dalla capacità di evocare il sublime attraverso la semplicità, incoraggiando gli osservatori a guardare oltre la superficie e ad aprirsi a una percezione più profonda.

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Cinque secoli di progressi scientifici, tecnologici e sociali in un'infografica

Geek   28.06.24  
Screenshot di Calculating Empires
Screenshot di Calculating Empires

La storia della scienza e della tecnologia è anche una storia di visualizzazioni. Dal diagramma di Venn alla rete neurale, le illustrazioni visive hanno plasmato gli orizzonti concettuali dell'immaginario scientifico. Le tecnologie di oggi sono le ultime manifestazioni di una lunga serie di sistemi intrecciati di conoscenza e controllo.
Calculating Empires, di Kate Crawford e Vladan Joler, vuole mostrare la complessa interazione di sistemi di potere, informazione e circostanze attraverso lo spazio e il tempo a partire dall'anno 1500.

In quell'anno le reti globali, sia culturali sia commerciali, iniziarono a prendere forma. Nuove rotte mercantili significarono l'espansione degli imperi europei. Progressi nelle navi e negli strumenti di navigazione permisero l'annessione di terre, la scoperta di popoli indigeni e l'introduzione di nuovi virus, droghe e armi. La stampa a caratteri mobili di Gutenberg riorganizzò il potere dell'informazione e posero le basi per una trasformazione politica e culturale. Furono sviluppati nuovi strumenti scientifici e sistemi di calcolo. La catalogazione meticolosa e la privatizzazione di terre, animali, piante e spazi avviarono un programma a strati di colonizzazione che continuò ad espandersi per secoli. Queste pratiche dei passati imperi trovano oggi un'eco nelle industrie tecnologiche e militari altamente concentrate del 21° secolo.

Questo progetto si propone di esplorare il modo in cui le strutture tecniche e sociali si sono sviluppate in parallelo nel corso di cinque secoli. L'obiettivo è quello di osservare il periodo contemporaneo all'interno di una traiettoria più ampia di idee, dispositivi, infrastrutture e sistemi di potere.
Un'infografica che ci aiuta a comprendere il contesto storico in cui operiamo e che ci offre uno sguardo approfondito sulla nostra realtà, aprendo nuove prospettive per una migliore comprensione del nostro mondo.

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Il libero arbitrio tra determinismo e comportamento emergente

Geek   24.06.24  

Kurzgesagt approfondisce il concetto filosofico e teologico di libero arbitrio affrontandolo dal punto di vista della fisica, mettendo a confronto determinismo e comportamento emergente.

La prospettiva deterministica, immaginata nell'esempio, assume che subito dopo il Big Bang un supercomputer abbia analizzato ogni singola particella dell'universo e ne abbia registrato tutte le proprietà. Applicando semplicemente le leggi deterministiche della fisica, dovrebbe essere in grado di predire cosa faranno tutte le particelle esistenti fino alla fine dei tempi.
Quindi, dato che noi siamo fatti di particelle, sarebbe tecnicamente possibile sapere in ogni momento tutto ciò che faremo. Il nostro passato, presente e futuro erano già predeterminati e decisi al momento del Big Bang. Questo implica l'esistenza di una sorta di destino e noi non abbiamo nessuna possibilità di deviare dal binario prestabilito.

D'altro canto esiste un argomento rilevante a favore della volontà individuale di decidere gli scopi del nostro agire e pensare.
Sappiamo che possiamo ridurre tutto ciò che esiste nelle sue particelle elementari guidate dalle leggi della fisica che le regolano. Tuttavia c'è un intoppo: non possiamo spiegare l'universo osservando solo delle particelle, ma la complessità porta necessariamente al comportamento emergente che per sua natura è impredicibile e dunque legato al libero arbitrio quando lo associamo a esseri viventi.

Nella teoria della complessità il comportamento emergente è la situazione nella quale un sistema complesso esibisce proprietà macroscopiche ben definibili, difficilmente predicibili sulla base delle leggi che governano le sue componenti prese singolarmente, scaturendo dunque dalle interazioni lineari e non-lineari tra le componenti stesse: quantunque sia più facilmente riscontrabile in sistemi di organismi viventi o di individui sociali oppure ancora in sistemi economici, l'emergenza si manifesta anche in contesti molto più elementari, come ad esempio la fisica delle particelle e la fisica atomica.

L'emergenza può essere definita anche come il processo di formazione di schemi complessi a partire da regole più semplici, e una esemplificazione può ottenersi osservando il gioco della vita di John Conway, nel quale poche semplici regole fissate per pochi individui di base possono condurre a evoluzioni assai complesse.

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La complessa origine del testo di I Am the Walrus di John Lennon

Multimedia   24.06.24  

Il brano I Am the Walrus, la prima incisione fatta in studio dai Beatles dopo la morte del loro manager Brian Epstein, fu il risultato dell'unione di tre idee separate per altrettante canzoni su cui Lennon stava lavorando.
Uscì in Europa come singolo insieme a Hello, Goodbye, mentre negli Stati Uniti venne venduto sia come singolo sia come traccia all'interno dell'album Magical Mystery Tour.

Noah Lefevre su Polyphonic, ripercorre la genesi del testo della canzone, raccontandone i molteplici livelli di lettura e significato, tra cui una critica sociale all'establishment britannico dell'epoca e una condanna del sistema che reprime l'originalità e l'arte.
Lennon si scaglia contro l'ordine sociale e la morale comune, descrivendo burocrati senza senso che criticano ciò che non capiscono o temono.
Tra evidenti nonsense, ricordi d'infanzia, le esperienze con l'LSD, la moda degli Hare Krishna, ispirazioni casuali e citazioni di Lewis Carroll ed Edgar Allan Poe, il testo fu influenzato anche dai testi surreali di Bob Dylan, il cui criptico linguaggio fu fatto oggetto di satira da parte di Lennon.

Indipendentemente dalle innumerevoli interpretazioni date dal pubblico e dalla sottile ironia di John Lennon, o forse proprio per questo, I Am the Walrus continua a essere ritenuto dalla critica il vertice compositivo dell'artista. Prima e dopo Yoko.

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La vita la morte il riscatto e l'onore ne I sette samurai restaurato

Multimedia   19.06.24  

Considerato uno dei capolavori del regista Akira Kurosawa, I sette samurai torna ora al cinema dopo un importante restauro in 4K che permetterà anche alle nuove generazione di apprezzare maestria registica e la bellezza compositiva con una qualità visiva eccellente.

Nell'era Sengoku, un gruppo di contadini si troverà costretto ad assoldare dei samurai decaduti, dei ronin, per difendere il proprio villaggio dai ciclici saccheggi di una banda di briganti.

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Wallace e Gromit in Vengeance Most Fowl

Multimedia   18.06.24  

Quest'anno Feathers McGraw, il pinguino criminale del cortometraggio I pantaloni sbagliati, tornerà a minacciare Wallace e Gromit in questa nuova avventura, dal titolo Vengeance Most Fowl, che ci farà nuovamente immergere nel meraviglioso mondo creato da Nick Park e dalla sua Aardman.

In questa nuova avventura, la preoccupazione di Gromit che Wallace stia diventando troppo dipendente dalle sue invenzioni si rivela giustificata quando Wallace inventa un gnomo intelligente che sembra sviluppare una propria volontà. Quando emerge che una figura vendicativa dal passato potrebbe essere il cervello dietro tutto questo, spetterà a Gromit combattere forze sinistre e salvare il suo padrone... prima che Wallace possa perdere la sua creatività!

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Le mosse più rare nel gioco degli scacchi

Wow   14.06.24  

L'analisi di un grande numero di partite di scacchi offre un'opportunità unica per esaminare i diversi modi in cui i giocatori affrontano la sfida e prendono decisioni. Paralogical ha analizzato dati da oltre 5 miliardi di partite di scacchi per trovare la mossa più rara, rendendo poi i dati e i programmi di analisi utilizzati disponibili su GitHub.
Nonostante la vasta quantità di dati analizzati, risultano esserci ancora molte mosse che non sono mai state giocate nelle partite prese in considerazione. Questo potrebbe suggerire che ci sono ancora aspetti inesplorati e potenzialità inaspettate nel gioco degli scacchi.

L'utilizzo di strumenti di analisi come il codice sviluppato da Paralogical e il rilascio dei dati e dei programmi su Github consentiranno ad altri appassionati di scacchi di esplorare ulteriormente le tendenze di gioco e di approfondire le proprie conoscenze. È un'esempio di come l'analisi di big data possa portare a scoperte interessanti e favorire una migliore comprensione di un gioco complesso come lo sono gli scacchi.

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Quando l'intelligenza artificiale rovina un film

Multimedia   13.06.24  

Questo breve essay pone l'accento sull'importanza di un restauro accurato dei film nelle delle versioni rimasterizzate in 4K sottolineando come l'utilizzo inappropriato dell'intelligenza artificiale possa rovinare l'esperienza cinematografica.
Nerrel prende in esame in particolare i film diretti da James Cameron che sono stati rimasterizzati in digitale con l'uso dell'IA. Il punto sollevato è senza dubbio interessante e porta alla riflessione sul ruolo dell'intelligenza artificiale nel restauro cinematografico. La tecnologia offre sicuramente vantaggi e possibilità di miglioramento, ma è fondamentale utilizzarla con cura e rispetto per l'opera originale.

Le migliori versioni in rimasterizzate in 4K seguono un modello piuttosto semplice: pulire e scansionare il negativo, riparare eventuali segni evidenti di danni e ripristinare i colori per renderli corrispondenti alla gradazione originale, il tutto con il minor numero di interventi possibili. Il processo non dovrebbe riguardare la modernizzazione dello stile o l'obbligo di far sembrare il film un video digitale. Il formato 35mm era in grado di offrire una qualità di immagine incredibile e il 4K è il primo formato domestico in grado di restituire gran parte di quei dettagli: questo dovrebbe essere sufficiente.
Un 4K ben realizzato è come avere una copia impeccabile del negativo originale da guardare comodamente a casa propria, con tutti i dati di quel supporto celluloide - granulosità e dettagli inclusi - preservati digitalmente per sempre. Ed è qui che sta il problema degli algoritmi di deep learning: non sono in grado di preservare i dettagli. Essi fanno la loro migliore supposizione su ciò che un oggetto dovrebbe essere, poi tirano fuori nuovi dettagli dai loro algoritmi e li spalmano sullo schermo.

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Johann Sebastian Bach il genio musicale

Multimedia   12.06.24  

David Bennett analizza alcuni brani composti da Johann Sebastian Bach che dimostrano quanto fosse un genio musicale. Le composizioni prese in esame rappresentano dei canoni enigmatici.
I canoni enigmatici sono un tipo di composizione in cui il compositore crea un'opera che richiede all'esecutore di risolvere un enigma o un puzzle musicale per suonarla correttamente. Questo presuppone un'attenta analisi e comprensione del brano da parte dell'esecutore, che deve decifrare le indicazioni nascoste nel testo musicale per ottenere una corretta esecuzione.

Bach è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi compositori della storia della musica. La sua abilità nel creare composizioni complesse e innovative è evidente in molti dei suoi lavori, ma le tre elencate in particolare mettono in luce la genialità musicale del Thomaskantor di Lipsia in modo straordinario.

Ad esempio la Variazione 3: canone all'unisono è un brano in cui due parti musicali sono identiche, suonando all'unisono per tutta la durata del pezzo. Tuttavia, il vero enigma di questo canone risiede nella sua struttura ritmica. Bach lo ha scritto in modo che le due parti musicali siano inizialmente sfasate di un battito, ma si sincronizzano solo alla fine del canone. Questo richiede all'esecutore di calcolare attentamente il ritmo e l'andamento delle due parti per suonare il brano correttamente.
Il Canone a 2 dell'Offerta musicale è un altro esempio di canone enigmatico. In questo caso, Bach ha scritto due parti musicali che si ripetono ciclicamente, creando una struttura musicale complessa e affascinante. L'esecutore deve capire come far coincidere le due parti musicali in modo coerente, rispettando le indicazioni di tempo e le dinamiche scritte da Bach.

Queste composizioni dimostrano chiaramente la profondità della mente musicale di Bach e la sua capacità di creare opere che vanno oltre la semplice bellezza melodica. I suoi canoni enigmatici, dal simbolismo pitagorico, sfidano gli esecutori a pensare in modo creativo e analitico, combinando la teoria musicale con l'esecuzione pratica.

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