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Tiziano Caviglia Blog. Il blog pubblicato da Tiziano Caviglia (full stack dev, blogger, fotografo e game designer) che esplora i più interessanti contenuti multimediali. tiziano.caviglia.name

Storia dell'atomo: dall'atomismo all'era atomica

Geek   07.07.24  

La teoria atomica ci ha portato dalla speculazione filosofica dell'antichità all'era atomica in cui ci troviamo oggi. Attraverso secoli di scoperte scientifiche e sperimentazioni, siamo giunti a comprendere la struttura e il funzionamento degli atomi, imparando infine a padroneggiarne il potere.

Chemistorian ne ripercorre le tappe a partire dalle prime idee sull'atomismo risalenti all'antica Grecia, con filosofi come Democrito e Leucippo che ipotizzavano l'esistenza di particelle indivisibili chiamate atomi.
È stato con l'avvento del metodo scientifico e l'inizio dell'era della chimica moderna che la teoria atomica ha iniziato a essere supportata da prove sperimentali. Scienziati come John Dalton nel XVIII secolo hanno sviluppato un modello atomico basato su esperimenti chimici che dimostravano la combinazione di elementi in proporzioni fisse.
Successivamente, con la scoperta delle particelle subatomiche, come gli elettroni, da parte di scienziati come J.J. Thomson e la scoperta del nucleo atomico da parte di Ernest Rutherford, la teoria atomica si è arricchita di nuove conoscenze e ha iniziato a delineare la struttura interna dell'atomo.

Nel XX secolo la scoperta della fissione nucleare e la successiva creazione delle prime armi atomiche hanno portato l'umanità nell'era atomica. L'utilizzo distruttivo dell'energia atomica durante la Seconda Guerra Mondiale ha sottolineato sia i benefici che i rischi associati all'atomica. Da allora, la scienza e la tecnologia hanno continuato ad avanzare nel campo dell'energia nucleare, portando allo sviluppo di centrali nucleari per la generazione di elettricità e all'utilizzo dell'energia atomica in ambiti come la medicina e la ricerca scientifica.

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Come fotografare atleti professionisti di MTB

Wow   06.07.24  

Fotografare atleti professionisti in azione è una sfida affascinante e emozionante. Richiede non solo una conoscenza approfondita della tecnica fotografica, ma anche una grande capacità di adattamento e una buona dose di avventura.
COOPH ci porta dietro le quinte di uno shooting sulle Alpi austriache di Moritz Ablinger, fotografo specializzato in sport estremi, mentre immortala due professionisti della mountain bike: Vali Höll e Peter Kaiser.

Il primo luogo scelto per lo shooting è una pista di downhill nella maestosa cornice alpina. Vali Höll, una giovane e talentuosa rider, si prepara a sfrecciare in discesa sulla sua mountain bike. La luce del sole che filtra attraverso gli alberi crea un'atmosfera suggestiva, mentre la polvere sollevata dalle ruote della bici aggiunge dinamicità alle fotografie. Ablinger sfrutta al meglio questi elementi naturali, combinandoli con la sua abilità tecnica per creare immagini mozzafiato.
Successivamente, il team si sposta in una seconda location, dove Peter Kaiser si esibisce in acrobazie e salti audaci.
Durante lo shooting, Ablinger mantiene una comunicazione costante con gli atleti, coordinando le loro mosse per ottenere gli scatti migliori. Questa collaborazione tra fotografo e rider è fondamentale per catturare l'energia e l'emozione del momento.

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Progettare il finto rumore delle auto elettriche

Geek   05.07.24  

La sicurezza stradale è una questione complessa. Con l'aumento delle auto elettriche, si è reso necessario affrontare il problema dell'assenza di rumore che può rendere difficile per persone e animali accorgersi della presenza di un veicolo in avvicinamento.
Al contrario le auto con motori a combustione emettono forti rumori, a cui ci siamo tristemente abituati, ma che ci avvertono della loro presenza.

Per affrontare questa problematica, le case automobilistiche stanno lavorando per sviluppare suoni specifici per le auto elettriche che siano in grado di avvisare gli altri utenti della strada senza essere fastidiosi e creare il minimo inquinamento acustico possibile.
Vox spiega come gli ingegneri stiano studiando i suoni più efficaci e riconoscibili, ma allo stesso tempo gradevoli all'orecchio umano e non invasivi per gli animali.

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La straordinaria vita di Lee Miller

Wow   03.07.24  

All'età di trent'anni, Lee Miller aveva vissuto più vite di quanto la maggior parte di noi riesca a fare in un'intera esistenza. Modella per Vogue, fotografa, amante e musa di Man Ray, fotoreporter e corrispondente di guerra, artista e infine cuoca gourmet.

Great Art Explained racconta la versatilità e l'eclettismo di Lee Miller sono state caratteristiche distintive della sua vita e carriera. Inizialmente, ha intrapreso la carriera di modella, catturando l'attenzione del mondo della moda con la sua bellezza e il suo stile unico. Tuttavia, il suo spirito creativo e la sua passione per l'arte l'hanno portata a spingersi oltre i confini del mero ruolo di modella.

La sua collaborazione con il celebre fotografo Man Ray ha avuto un impatto significativo sulla sua evoluzione artistica. Miller non solo è diventata sua musa e amante, ma ha anche imparato da lui le tecniche fotografiche sperimentali e innovative che l'hanno resa un'artista affermata. Ha contribuito a creare immagini iconiche dell'epoca, rompendo gli schemi convenzionali e sperimentando con l'arte della fotografia in modo audace e innovativo.
La sua carriera di fotoreporter e corrispondente di guerra testimonia il suo impegno per narrare storie attraverso le immagini. Durante la Seconda Guerra Mondiale, ha documentato la sofferenza e l'orrore del conflitto, catturando immagini che raccontano la realtà cruda e la drammaticità della guerra. La sua abilità nel cogliere l'essenza di un momento e nel trasmettere emozioni attraverso le sue fotografie l'ha resa una delle più importanti fotoreporter del suo tempo.

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La città dei mosaici

Wow   01.07.24  

Ravenna, coi suoi splendidi mosaici, ci trasporta indietro nel tempo sino alle radici dell'arte del mosaico. Risalenti all'epoca bizantina, questi capolavori rappresentano la fusione di diverse culture e tradizioni artistiche.
Le pareti delle basiliche, i pavimenti delle cappelle e i soffitti delle dimore nobiliari sono tutti armoniosamente decorati con scene che narrano racconti mitologici, storie religiose e ritratti di personaggi illustri.

Great Big Story ricorda come l'arte del mosaico a Ravenna non sia solo una testimonianza del passato, ma che possieda ancora oggi una sua rilevanza.
Il professor Daniele Torcellini, un esperto di storia dell'arte, ci guida attraverso il contesto storico di queste opere, svelando i segreti dell'epoca in cui sono state realizzate e le influenze culturali che le hanno plasmate, tra innovazioni tecniche e artigiani che hanno dedicato la loro vita a creare questi straordinari mosaici.
L'artista Luca Barberini ci dimostra come i mosaici possono essere utilizzati per affrontare questioni attuali, come i temi sociali, politici e ambientali. Attraverso la sua arte, riesce a trasmettere un messaggio potente, coinvolgendo lo spettatore e stimolandolo a riflettere sulle sfide del nostro tempo.

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La storia prima della storia

Res publica   29.06.24  

L'evoluzione dell'umanità è una storia costellata di sfide e di incredibili conquiste. Abbiamo dovuto sviluppare sistemi chiave come la cooperazione, la comunicazione, l'educazione e l'organizzazione della civiltà.
Siamo passati dall'essere semplici primati a creature capaci di inventare, costruire e persino sognare il futuro.

Kurzgesagt presenta in una veloce panoramica il percorso dell'umanità da quando i nostri lontani antenati scesero dagli alberi e iniziarono a camminare su due zampe fino al periodo recente e relativamente breve che chiamiamo storia documentata.

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Il dialogo concettuale tra Mark Rothko e Hiroshi Sugimoto

Wow   28.06.24  

Mark Rothko e Hiroshi Sugimoto mostrano una sorprendente affinità concettuale. Entrambi gli artisti si immergono profondamente nell'astrazione e nell'esplorazione della percezione, creando opere che trascendono la loro forma fisica e possono suscitare negli spettatori profonde risposte emotive e filosofiche.
Rothko è famoso per le sue tele di grandi dimensioni ricoperte da campiture, mentre Sugimoto realizza fotografie apparentemente minimaliste che catturano la quiete dell'ambiente circostante.

Ted Forbes, di The Art of Photography, analizza come le pennellate di colore di Rothko e i paesaggi di Sugimoto, pur diversi nell'esecuzione, trascendono il mondo materiale per focalizzarsi sull'esperienza dell'osservatore.
L'approccio minimalista impiegato nelle loro opere dimostra una convinzione condivisa nel potere della semplicità di trasmettere idee ed emozioni complesse.

Insieme, Rothko e Sugimoto illustrano l'eterna ricerca nell'arte di suscitare un'esperienza emotiva nello spettatore. La loro eredità è definita dalla capacità di evocare il sublime attraverso la semplicità, incoraggiando gli osservatori a guardare oltre la superficie e ad aprirsi a una percezione più profonda.

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Cinque secoli di progressi scientifici, tecnologici e sociali in un'infografica

Geek   28.06.24  
Screenshot di Calculating Empires
Screenshot di Calculating Empires

La storia della scienza e della tecnologia è anche una storia di visualizzazioni. Dal diagramma di Venn alla rete neurale, le illustrazioni visive hanno plasmato gli orizzonti concettuali dell'immaginario scientifico. Le tecnologie di oggi sono le ultime manifestazioni di una lunga serie di sistemi intrecciati di conoscenza e controllo.
Calculating Empires, di Kate Crawford e Vladan Joler, vuole mostrare la complessa interazione di sistemi di potere, informazione e circostanze attraverso lo spazio e il tempo a partire dall'anno 1500.

In quell'anno le reti globali, sia culturali sia commerciali, iniziarono a prendere forma. Nuove rotte mercantili significarono l'espansione degli imperi europei. Progressi nelle navi e negli strumenti di navigazione permisero l'annessione di terre, la scoperta di popoli indigeni e l'introduzione di nuovi virus, droghe e armi. La stampa a caratteri mobili di Gutenberg riorganizzò il potere dell'informazione e posero le basi per una trasformazione politica e culturale. Furono sviluppati nuovi strumenti scientifici e sistemi di calcolo. La catalogazione meticolosa e la privatizzazione di terre, animali, piante e spazi avviarono un programma a strati di colonizzazione che continuò ad espandersi per secoli. Queste pratiche dei passati imperi trovano oggi un'eco nelle industrie tecnologiche e militari altamente concentrate del 21° secolo.

Questo progetto si propone di esplorare il modo in cui le strutture tecniche e sociali si sono sviluppate in parallelo nel corso di cinque secoli. L'obiettivo è quello di osservare il periodo contemporaneo all'interno di una traiettoria più ampia di idee, dispositivi, infrastrutture e sistemi di potere.
Un'infografica che ci aiuta a comprendere il contesto storico in cui operiamo e che ci offre uno sguardo approfondito sulla nostra realtà, aprendo nuove prospettive per una migliore comprensione del nostro mondo.

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Il libero arbitrio tra determinismo e comportamento emergente

Geek   24.06.24  

Kurzgesagt approfondisce il concetto filosofico e teologico di libero arbitrio affrontandolo dal punto di vista della fisica, mettendo a confronto determinismo e comportamento emergente.

La prospettiva deterministica, immaginata nell'esempio, assume che subito dopo il Big Bang un supercomputer abbia analizzato ogni singola particella dell'universo e ne abbia registrato tutte le proprietà. Applicando semplicemente le leggi deterministiche della fisica, dovrebbe essere in grado di predire cosa faranno tutte le particelle esistenti fino alla fine dei tempi.
Quindi, dato che noi siamo fatti di particelle, sarebbe tecnicamente possibile sapere in ogni momento tutto ciò che faremo. Il nostro passato, presente e futuro erano già predeterminati e decisi al momento del Big Bang. Questo implica l'esistenza di una sorta di destino e noi non abbiamo nessuna possibilità di deviare dal binario prestabilito.

D'altro canto esiste un argomento rilevante a favore della volontà individuale di decidere gli scopi del nostro agire e pensare.
Sappiamo che possiamo ridurre tutto ciò che esiste nelle sue particelle elementari guidate dalle leggi della fisica che le regolano. Tuttavia c'è un intoppo: non possiamo spiegare l'universo osservando solo delle particelle, ma la complessità porta necessariamente al comportamento emergente che per sua natura è impredicibile e dunque legato al libero arbitrio quando lo associamo a esseri viventi.

Nella teoria della complessità il comportamento emergente è la situazione nella quale un sistema complesso esibisce proprietà macroscopiche ben definibili, difficilmente predicibili sulla base delle leggi che governano le sue componenti prese singolarmente, scaturendo dunque dalle interazioni lineari e non-lineari tra le componenti stesse: quantunque sia più facilmente riscontrabile in sistemi di organismi viventi o di individui sociali oppure ancora in sistemi economici, l'emergenza si manifesta anche in contesti molto più elementari, come ad esempio la fisica delle particelle e la fisica atomica.

L'emergenza può essere definita anche come il processo di formazione di schemi complessi a partire da regole più semplici, e una esemplificazione può ottenersi osservando il gioco della vita di John Conway, nel quale poche semplici regole fissate per pochi individui di base possono condurre a evoluzioni assai complesse.

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La complessa origine del testo di I Am the Walrus di John Lennon

Multimedia   24.06.24  

Il brano I Am the Walrus, la prima incisione fatta in studio dai Beatles dopo la morte del loro manager Brian Epstein, fu il risultato dell'unione di tre idee separate per altrettante canzoni su cui Lennon stava lavorando.
Uscì in Europa come singolo insieme a Hello, Goodbye, mentre negli Stati Uniti venne venduto sia come singolo sia come traccia all'interno dell'album Magical Mystery Tour.

Noah Lefevre su Polyphonic, ripercorre la genesi del testo della canzone, raccontandone i molteplici livelli di lettura e significato, tra cui una critica sociale all'establishment britannico dell'epoca e una condanna del sistema che reprime l'originalità e l'arte.
Lennon si scaglia contro l'ordine sociale e la morale comune, descrivendo burocrati senza senso che criticano ciò che non capiscono o temono.
Tra evidenti nonsense, ricordi d'infanzia, le esperienze con l'LSD, la moda degli Hare Krishna, ispirazioni casuali e citazioni di Lewis Carroll ed Edgar Allan Poe, il testo fu influenzato anche dai testi surreali di Bob Dylan, il cui criptico linguaggio fu fatto oggetto di satira da parte di Lennon.

Indipendentemente dalle innumerevoli interpretazioni date dal pubblico e dalla sottile ironia di John Lennon, o forse proprio per questo, I Am the Walrus continua a essere ritenuto dalla critica il vertice compositivo dell'artista. Prima e dopo Yoko.

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