Come funziona la barriera sul Tamigi che protegge Londra dalle inondazioni
Durante gran parte del XX secolo, i londinesi lungo il fiume Tamigi hanno affrontato un alto rischio di inondazioni. Tempeste eccezionali, come quella drammatica del Mare del Nord che nel 1953 causò la morte di centinaia di persone, hanno spinto l'opinione pubblica e le autorità a discutere su come proteggere Londra da futuri disastri.
Nella metà degli anni '70, gli ingegneri hanno trovato una soluzione: costruire una ciclopica diga mobile per proteggere la foce del fiume dagli effetti mareali. La Barriera del Tamigi.
Vox racconta questa struttura impressionante composta da porte metalliche mobili in grado di interrompere il flusso d'acqua durante eventi di potenziale alluvione, tra le più grandi in Europa assiema al MOSE di Venezia e al Maeslantkering del Piano Delta a Hoek van Holland.
La Barriera del Tamigi da allora ha protetto Londra, tuttavia il clima in evoluzione e l'innalzamento del livello del mare stanno mettendo sotto pressione l'integrità delle barriere. Dal 1980 al 1990, la barriera è stata chiusa solo quattro volte; dal 2010 al 2020, invece, è stata chiusa 50 volte e non era stata progettata per un uso così frequente.
Il governo del Regno Unito ha creato il Piano Thames Estuary 2100, in risposta ai cambiamenti nei modelli meteorologici, che monitora e adatta le barriere in base ai dati sulle maree. Il piano prevede possibili miglioramenti alla barriera esistente e la costruzione di ulteriori difese antiallagamento.
Thames Estuary 2100 mira a rendere Londra una città con i piedi all'asciutto anche nel futuro superendo la prova del tempo e i cambiamenti climatici che hanno rimodelleto il mondo.