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I post con tag "Terremoto" archivio

Il terremoto che ha cambiato la storia

Geek   21.11.22  

Il primo novembre del 1755 un devastante terremoto colpì Lisbona. Il sisma, stimato di una magnitudo compresa tra gli 8,5 e i 8,7 della scala Richter, provocò un successivo tsunami che inghiottì gran parte della città.
La centralità dell'impero portoghese fece sì che la notizia si diffuse rapidamente e in ogni angolo del mondo.
La catastrofe arrivò in un momento storico in cui il metodo scientifico era in ascesa e la lotta tra lo studio dei fenomeni naturali e l'attribuzione di tutti gli eventi alla volontà di Dio era in pieno vigore, tanto da stimolare il dibattito sull'illuminismo e colpire profondamente l'immaginario di Voltaire.

BBC Reel offre una rapida panoramica degli effetti politici, sociali e filosofici di questo terremoto, che portarono a rivoluzioni del pensiero e della scienza che si diffusero ben oltre i confini del Portogallo.

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L'uomo che vive nella zona di evacuazione di Fukushima

Res publica   06.10.13  

Keigo Sakamoto

Il fotografo della Reuters Damir Sagolj racconta come nella zona di evacuazione di Fukushima tutto funzioni perfettamente sebbene nessuno ci viva. O quasi.

In Chernobyl's exclusion zone, a zombie-like creature bewildered by cheap vodka and loneliness might jump out from behind a bush. But here in Fukushima everything was in almost perfect order. In abandoned towns, traffic lights worked and a rare car would stop on red. Near the train station of a ghost town called Namie, sitting outside a shop whose window was stacked with undistributed copies of March 12, 2011 newspapers, a vending machine blinked. I dropped in a coin. The thing made the usual sound and gave me back a hot can of coffee! I tried to calculate how much energy the machine had consumed over these two and half years to heat my coffee in a ghost town with a population of zero.

Keigo Sakamoto ha infatti deciso di non abbandonare la sua casa e dal giorno dell'incidente si prende cura degli animali abbandonati.

Sakamoto said no to evacuation, stayed inside the zone and made animals his mission. He ventured into empty towns and villages and collected all the dogs and cats and rabbits and chocolate marmots abandoned by former owners when they left carrying sometimes as little as their wallets.

Now, Sakamoto lives with more than 500 animals in his mountain ranch near Naraha town in a scene reminiscent of experimental theater rather than modern Japan. It's a very noisy theater too, because many of his dogs have gone wild from the time they spent alone before Sakamoto rescued them. As if to confirm this observation, one dog bit me hard as I passed his little house.

"There are no neighbors," said Sakamoto. "I'm the only one here but I’m here to stay." Of his more than 20 dogs, only two are friendly to man. One is called Atom, a super-cute white mutt, named because it was born just before the disaster at Fukushima.

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Il pino di Rikuzentakata

Res publica   12.03.13  

Il pino di Rikuzentakata

Un simulacro ha preso il posto del pino dei miracoli a Rikuzentakata.
L'albero di 250 anni e quasi 30 metri, sopravvissuto alle onde di tre tsunami (quello del 1896, del 1933 e del 2011) e unico superstite di una foresta di oltre 60.000 piante spazzata via in pochi secondi, non ha resistito all'avvelenamento del terreno prodotto dal sale della devastante inondazione nonostante mesi di cure.

Ora una sua replica è stata ripiantata nel suo luogo ancestrale a simboleggiare la volontà di rinascita e la simbiosi dell'uomo con la natura.

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Da grandi rischi derivano grandi responsabilità

Res publica   23.10.12  

Senza entrare nel merito della sentanza che ha giudicato colpevoli i sette membri della Commissione Grandi Rischi per aver fornito false informazioni circa l'improbabilità di una forte scossa sismica, poi tragicamente avvenuta, a L'Aquila nel 2009, sarebbe bene continuare a ricordare che non è con gli allarmismi che si salvano vite umane.

La grande domanda non è cosa si sarebbe dovuto dire in quel frangente, ma piuttosto chiedersi cosa si sarebbe dovuto (e si deve) fare a L'Aquila e in tutti i territori a rischio sismico in Italia.
La risposta la conosciamo tutti. Edificare sempre secondo le vigenti norme antisismiche, mettere in sicurezza o rendere inagibili gli edifici che non le rispettano, porre in essere una pianificazione razionale del territorio attraverso revisioni costanti dei piani urbanistici.
Il Giappone è lì in piedi a ricordarcelo. Ogni giorno.

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L'errore umano a Fukushima

Res publica   05.07.12  

La commissione d'indagine indipendente sull'incidente alla centrale di Fukushima è arrivata alla conclusione che la causa del disastro non è stata solo naturale.

The panel concluded, "The crisis management system of the prime minister's office and the regulatory authorities did not function."

The NAIIC also criticized TEPCO, operator of the Fukushima No. 1 plant, saying the utility has "organizational problems."

"It cannot be denied that TEPCO could have dealt with the accident more effectively if it had been prepared to issue concrete instructions to the workers," the report said.

The committee also rejected the assertion of Naoto Kan, who was prime minister when the accident started in March last year, and other politicians that TEPCO planned to withdraw "all of the workers" from the Fukushima plant.

TEPCO insisted that it wanted to withdraw "some of the workers."

The NAIIC's report said: "The prime minister's office misunderstood. We were not able to recognize the assertion that Kan prevented a 'total withdrawal'."

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