tizianocavigliablog

Geek archivio

La più sofisticata calcolatrice meccanica a manovella

Geek   07.09.19  

Questa è la più piccola calcolatrice meccanica mai realizzata.
Inventata da Curt Herzstark durante il suo internamento nel campo di concentramento di Buchenwald, la Curta è una versione miniaturizzata ed altamente perfezionata della calcolatrice di Leibniz.

La Curta è stata venduta a partire dal 1948, funziona a manovella ed è in grado di effettuare addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, divisioni, estrazioni della radice quadrata e altre operazioni matematiche.

In questo video si può apprezzare la complessità meccanica di questa calcolatrice ergonomica e tascabile.
I valori in entrata vengono impostati tramite cursori e sommati o sottratti usando come traspositore un cilindro con scanalature di diversa lunghezza. Il risultato delle operazioni viene mostrato attraverso un contatore posto sulla sommità della calcolatrice.

LEGGI ALTRO...

La progressione di un'eclissi solare

Geek   16.08.19  
La progressione di un'eclissi solare
La progressione di un'eclissi solare

Il fotografo Dan Marker-Moore ha immortalato in Sud America la progressione di un'eclissi solare durante l'evento astronomico del 2 luglio 2019.

L'eclissi solare fotografata da Dan Marker-Moore
L'eclissi solare fotografata da Dan Marker-Moore

Queste composizioni raccolgono centinaia di foto scattate durante l'eclissi nel corso di tre ore e disposte per creare spettacolari caleidoscopi astronomici.

LEGGI ALTRO...

I dromedari che nuotano

Geek   15.08.19  

I dromedari Kharai (che significa salato in gujarati) dello stato del Gujarat hanno una particolarità unica al mondo. Sono capaci di compiere lunghe traversate a nuoto.
Alcuni nutrienti essenziali per la loro alimentazioni si trovano nelle mangrovie che tra marzo e metà luglio crescono rigogliose sulle isole poste a pochi chilometri dalla costa del distretto del Kutch. Durante questi mesi i dromedari raggiungono a nuoto le isole per trascorrervi in media 3 o 4 giorni prima di tornare indietro per fare il pieno di acqua potabile. Una volta iniziata la stagione della pioggia, gli allevatori lasciano i dromedari stabilmente sulle isole sino a metà di settembre quando riportano indietro gli animali che possono pascolare sulle praterie di mangrovie costiere ora irrigate dalla pioggia quotidiana.

Questo particolare stile di vita è oggi messo in pericolo dalla deforestazione delle mangrovie per fare spazio alle più redditizie saline.

LEGGI ALTRO...

Come vengono colorate le foto spaziali

Geek   14.08.19  

Tutti abbiamo visto le spettacolari fotografie scattate da sonde e telescopi spaziali che ci hanno mostrato un universo dai colori vividi, ma gran parte di quelle fotografie è stata scattata in bianco e nero, come quelle catturate da Hubble.

Per produrre una foto a colori, il telescopio spaziale Hubble acquisisce l'immagine in bianco e nero usando un filtro a banda larga che cattura una gamma di luce rossa, verde e blu, il modello di colori di tipo additivo meglio conosciuto come RGB, per poi venire combinati per creare una foto a colori reali.
Tuttavia gli astronomi spesso vanno oltre la gamma dinamica percepita dall'occhio umano al fine di mostrarci immagini che non sarebbero altrimenti visibili.
Per questo processo Hubble sfrutta un filtro a banda stretta, ovvero filtra le lunghezze d'onda estremamente strette dello spettro di luce visibile che corrispondono a singoli elementi come ossigeno e idrogeno, calibrando quindi il colore di ciascuna immagine in modo che corrisponda al modello RGB.
I Pilastri della Creazione sono sicuramente una tra le più famose fotografie ottenute con questa tecnica.
Nel caso delle nebulose, se queste venissero colorate prendendo in esame solo lo spettro di luce visibile ai nostri occhi apparirebbero per lo più di colore rosso.

Oltre lo spettro visibile si passa poi nel reame dell'ultravioletto e dell'infrarosso, completamente invisibili per noi, ma facili da fotografare.
A esempio, la foto della Nebulosa Testa di Scimmia è stata ottenuta attraverso la colorazione di un'immagine scattata all'infrarosso.

LEGGI ALTRO...

La fusione tra la Via Lattea e la galassia Gaia-Encelado

Geek   29.07.19  

Un gruppo di astronomi dell'Università di Groningen e di quella dell'Université Grenoble Alpes hanno pubblicato uno studio su Nature sulla collisione, avvenuta circa dieci miliardi di anni fa, fra la nostra galassia e la più piccola Gaia-Enceladus, ora completamente inglobata dalla Via Lattea.
Questa fusione ha prodotto come risultato un ispessimento del disco galattico presente ancora oggi.

La scoperta si basa sull'analisi dei dati raccolti dalla missione Gaia dell'ESA volta a realizzare una precisa mappa tridimensionale delle stelle della regione galattica più vicina al nostro Sole. Gaia ha già rilevato la posizione di oltre 1,7 miliardi di stelle e stabilito velocità e orbita attorno al centro galattico di oltre 1,3 miliardi di astri.
Il nome della galassia inglobata dalla Via Lattea si ispira appunto al nome della sonda e alla mitologia greca; Encelado, figlio di Gaia e Urano, fu sepolto sotto l'Etna e secondo il mito è responsabile dei terremoti siciliani, in modo analogo le stelle della galassia Gaia-Encelado hanno scosso violentemente la Via Lattea trasformandone il suo spesso disco centrale.

LEGGI ALTRO...

Le venti persone dietro il successo delle missioni Apollo

Geek   18.07.19  
Margaret Hamilton
Margaret Hamilton

Come in ogni grande dramma, ci sono ruoli da primi attori e piccole parti. Alcuni, come gli astronauti delle missioni Apollo e i direttori manager come Wernher von Braun, hanno raggiunto una fama eterna, ma la maggior parte ha interpretato ruoli così piccoli o brevi che pochi ricordano ancora oggi i loro nomi.
Senza le tute spaziali di Ellie Foraker, o le rotte di Emil Schiesser, o i calcoli di Lynn Radcliffe per testare i motori dei veicoli spaziali, gli astronauti potrebbero non aver mai raggiunto la Luna.

Questa è la storia di venti persone che hanno permesso il successo delle missioni spaziali del programma Apollo.

LEGGI ALTRO...

Il cervello umano ad alta risoluzione

Geek   13.07.19  

Un team di ricercatori del Laboratory for NeuroImaging of Coma and Consciousness ha eseguito una risonanza magnetica ad altissima risoluzione di un cervello umano.
La scansione ha richiesto 100 ore per essere completata e permettere di distinguere sezioni piccole fino a 0,1 millimetri.

La scansione mostra strutture cerebrali come l'amigdala con un dettaglio mai raggiunto prima.
Queste immagini permetteranno una comprensione più profonda dell'anatomia del cervello e dei cambiamenti microscopici dello stesso aiutando a perfezionare diagnosi e cure e di affinare una tecnica che in futuro potrebbe diventare convenzionale.

LEGGI ALTRO...
‹ Post più recenti     Post più vecchi ›     e molto di più nell'archivio...