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I post con tag "Francesco Schettino" archivio

Il marchio Costa Crociere azzerato mediaticamente

Res publica   13.02.12  

Il naufragio della Concordia pesa sulla società genovese per un 35% di prenotazioni in meno, ma il rischio più grande lo corre il brand azzerato mediaticamente, per usare le parole dell'amministratore delegato Foschi.
Con le commesse per le nuove navi ferme e la sfiducia dei potenziali turisti la preoccupazione si estende anche a terra per il possibile calo occupazionale nell'indotto e nell'home port di Costa a Savona.

Costa Crociere non fallisce come società. Potrebbe fallire come marchio.
Siamo stati azzerati mediaticamente. Il nostro marchio è stato massacrato. Quanto ci vorrà perché si torni a guardare alle nostre navi con serenità? Lavoreremo sodo affinché queste preoccupazioni svaniscano in tempi ragionevoli. Cancellare il brand è l'ultima cosa che vorrei.

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La versione di Schettino

Res publica   22.01.12  

Il capitano della Concordia racconta sotto interrogatorio la sua versione sul naufragio, la gestione dell'emergenza e la consuetudine agli inchini sottocosta conosciuti e pianificati dalla stessa Costa Crociere.

Chiede il gip: "La manovra del Giglio era stata pianificata alla partenza?". Schettino: "Sì, era stata pianificata, anche perché avremmo già dovuto farla la settimana prima, ma non fu possibile perché era cattivo tempo". Dunque? "Ci fu insistenza... Dissero: "Perché facciamo navigazione turistica, ci facciamo vedere, facciamo pubblicità e salutiamo l'isola". Io risposi: "Ok".

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Quando la normalità viene confusa con l'eroismo

Res publica   17.01.12  

Le comunicazioni, anticipate ieri, tra il capitano De Falco e il comandante della Costa Concordia Francesco Schettino stanno alimentando la nascita di eroi per un giorno in una perversa spirale di autoassolvimento nazionale.

Non ci sono eroi in questa storia, ma solo persone competenti che sanno fare il loro lavoro e negligenti incapaci di assumersi le proprie responsabilità.

Attenti a non cadere nella trappola di trasformare la normalità in eroismo. La storia recente dell'Italia non ce lo permette.

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Gli ammutinati della Costa Concordia

Res publica   16.01.12  

Il Fatto Quotidiano pubblica le deliranti telefonate tra il capitano De Falco della Capitaneria di porto di Livorno e il capitano della Costa Concordia Francesco Schettino.

"Concordia, chiediamo se da voi è tutto ok", è ancora la domanda del comandante di turno. "Solo un problema tecnico". "Ci comunicate la vostra posizione?". "Abbiamo solo un problema tecnico e non siamo in grado, ma appena risolto vi comunichiamo noi".

Da quel momento in poi tutte le chiamate verso il Concordia, via radio, resteranno senza risposta, l'equipaggio è sulle scialuppe e non è in grado di rispondere. Alle 0.32 il comandante e già sullo scoglio. "Quante persone ci sono a bordo?". Risposta: "Due, trecento". La nave è in realtà piena, sono in 4200, tra passeggeri e equipaggio. Sono trascorsi 40 minuti dall'ordine di evacuazione. "Torno sul ponte, vado a vedere". Alle 0.42 una seconda telefonata, in cui la capitaneria chiede: "Quanta gente deve scendere". "Ho chiamato l'armatore e mi dicono che mancano una quarantina di persone".

Il comandante dei vigili del fuoco di Grosseto dirà al Procuratore che in quel momento il comandante è sugli scogli insieme ad altri ufficiali. "Com'è possibile così poche persone? Ma lei è a bordo?". "No, non sono a bordo perché la nave sta appoppando, l'abbiamo abbandonata". "Ma come, ha abbandonato la nave?", chiede la Guardia Costiera. "No, ma che abbandonata, sono qui".

All'1.46 la terza telefonata, quella più concitata. In un crescendo di toni. "Parlo con il comandante?", dice l'ufficiale della Capitaneria. Dopo qualche secondo di pausa. "Sì, sono il comandante. Si sono Schettino".

"Allora, lei adesso torna a bordo, risale la bigaccina (scaletta, ndr.) e torna a prua e coordina i lavori". Lui sta in silenzio. L'ufficiale insiste. "Lei mi deve dire quante persone ci sono, quanti passeggeri, donne e bambini e lì coordina i soccorsi".

Lui: "Sono a bordo…. ma sono qui". "Comandante questo è un ordine, adesso comando io, lei ha dichiarato l'abbandono della nave e va a coordinare i soccorsi a prua. Ci sono già dei cadaveri", dice l'ufficiale da Livorno.

Schettino alla parola cadaveri chiede: "Quanti?". Dall'altro capo: "Dovrebbe dirmelo lei. Cosa vuole fare, vuole andare a casa? Lei ora torna sopra e mi dice cosa si può fare, quante persone ci sono, e di cosa hanno bisogno". "Va bene, sto andando".

Ma a quel punto il comandante raggiunge il molo del Giglio e sale su un taxi.

A bordo ci sarebbe stato un vero e proprio ammutinamento dell'equipaggio per avviare la macchina dei soccorsi scavalcando un capitano e un quadrato ufficiali in fuga.

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Le accuse mosse al capitano della Costa Concordia

Res publica   14.01.12  

Il capitano Schettino è in stato di arresto dopo il naufragio della Costa Concordia assieme al primo ufficiale in plancia Ciro Ambrosio.
Il procuratore di Grosseto Francesco Verusio muove accuse pesantissime. I reati contestati sono omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave quando ancora l'evacuazione non era stata completata.

Il comandante si è avvicinato molto maldestramente all'Isola del Giglio, la nave ha preso uno scoglio che si è incastrato sul fianco sinistro, facendola inclinare ed imbarcare tantissima acqua nel giro di due, tre minuti.

[...] Il comandante già verso le 23:30 avrebbe lasciato la nave. A quell'ora però ancora gran parte degli ospiti e dell'equipaggio stava ancora aspettando di essere evacuata. Gli ultimi a lasciare la Costa Concordia lo hanno fatto non prima delle 2:30-3:00 della notte scorsa.

[...] L'impatto è avvenuto alle 21.45, ma non è stata avvertita subito la capitaneria.
La Concordia avrebbe dovuto attraversare il canale tra l'Argentario e l'Isola del Giglio a 5 miglia dalla costa italiana, e quindi a 3 dall'isola e dalla secca sulla quale si è incagliata.

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