Siamo tutti stranieri
Il Partito Democratico parteciperà alla giornata di mobilitazione degli stranieri residenti. Il primo marzo.
Il Partito Democratico parteciperà alla giornata di mobilitazione degli stranieri residenti. Il primo marzo.
Qui si è contro il decreto intercettazioni, perché lo si reputa scritto male e interpretato peggio.
L'ho già scritto e ora mi ripeto, senza bisogno di scioperare.
Lo sciopero dei blogger è una contraddizione in termini.
Fatevene una ragione.
La proposta di Giglioli di programmare uno sciopero del post il 14 Luglio (lo stesso giorno dello sciopero indetto dall'Ordine dei Giornalisti) per protestare contro il decreto sulle intercettazioni non mi convince per nulla. A partire dalla sua dubbia riuscita, su cui non punterei un cent.
La blogosfera italiana ha già dimostrato più e più volte la sua assoluta irrilevanza nel panorama sociale e mediatico italiano. E nonostante la pretesa fiducia di Alessandro che parla di "impatto mediatico straordinario" l'iniziativa sarebbe solo un assist al Governo.
Resta il fatto che questo decreto è odioso e se possibile scritto peggio.
Come se ne esce? Pubblicando di più e non facendo uno sciopero.
Diventando più rilevanti e non rinchiudendoci nel nostro piccolo, dorato giardinetto chiuso.
Si dicute su chi abbia colpito per primo tra centri sociali e fascisti. Una discussione di lana caprina, va detto.
La gravità della vicenda non risiede in chi abbia scagliato la prima mazza, ma nel perché e nel come un camion pieno di giovani fascisti sia potuto entrate in un'area pedonale (armati di spranghe tricolori e caschi, non di striscioni e megafoni sia chiaro) durante una manifestazione autorizzata, senza che alle forze dell'ordine presenti si muovesse un sopracciglio.
E a margine che tutto questo ricordi da vicino, molto da vicino, le parole e le intenzioni di Cossiga su come arginare la protesta.
Nel nostro paese il ricatto vince sempre.
Ieri era la lobby dei tassisti, oggi sono i tir, domani saranno i produttori di latte e via di questo passo.
Le cause?
Tante, tra cui la mollezza di ogni Governo, il senso di impunità, la sfiducia in qualsiasi istituzione e la pigrizia tipica dei popoli latini.
I rimedi?
Qualche decennio di governo Thatcher potrebbe bastare.
La vignetta di oggi del Secolo XIX:
Fini: "Milioni di persone sotto la pioggia."
Berlusconi: "Piu' tosse per tutti."
La direzione del Tg1 "ha violato la più elementare delle norme del contratto nazionale di lavoro censurando il comunicato della Federazione Nazionale della Stampa di solidarietà allo sciopero dei sindacati contro la manovra finanziaria e la riforma fiscale del governo": è cio che afferma in una nota il cdr della testata diretta da Clemente Mimun in una nota.
"L'azienda aveva autorizzato, nel rispetto della legge e del contratto nazionale di lavoro, la messa in onda del comunicato della Fnsi - si legge nella nota -. Ma la direzione del Tg1 non ha preso in considerazione il comunicato, contravvenendo persino all'indicazione della direzione generale della Rai. Ancora una volta - conclude il cdr - la direzione del Tg1 si è resa responsabile della violazione delle regole sindacali".
Anche il comitato di redazione del Tg2 "protesta con forza contro la decisione della direzione della testata di non leggere nell'edizione delle 13 il comunicato della Fnsi a sostegno dello sciopero generale di oggi contro la manovra finanziaria e la riforma fiscale del governo".
Lo si legge in una nota dello stesso Cdr. Il Cdr "denuncia da parte della direzione un comportamento antisindacale e di censura in quanto il comunicato aveva ricevuto il via libera dalla direzione generale".
La Fnsi, l'Usigrai e l'Associazione stampa romana denunciano "la
manomissione compiuta dai direttori di Tg1 e Tg2 che sono intervenuti
sul testo del comunicato relativo allo sciopero generale di cui era
stata chiesta lettura ai sensi del contratto nazionale di lavoro
giornalistico". "La richiesta - spiegano le tre organizzazioni in una
nota congiunta - era stata inoltrata alla Rai nel rigoroso rispetto
delle procedure contrattuali e la Rai aveva dato l'ok".
Secondo Fnsi,
Usigrai e Asr, si configura perciò "un comportamento antisindacale,
punito dallo statuto dei lavoratori. Questa Rai - sottolineano - si
conferma incapace di rispettare le regole. Il sindacato ha dato
immediato mandato ai propri legali per predisporre ogni atto necessario
per contestare la condotta della Rai nelle sedi opportune".
A margine di una giornata di lotta, con milioni di lavoratori in sciopero, non poteva mancare l'ironia da "Premiata Ditta" di un esponente della maggioranza:
Italo Bocchino, vicecoordinatore di An, docet:
"Presenterò un emendamento alla Finanziaria per permettere a coloro che oggi hanno partecipato allo sciopero generale di avere la facoltà di rinunciare alla riduzione delle aliquote sul proprio imponibile Irpef".
Sottofondo di risate e scrosci di applausi da Bondi, Cicchitto e Schifani.
Il Cabaret delle Libertà prosegue lo spettacolo.