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I post con tag "Tremonti" archivio

Deficit di credibilità

Res publica   13.09.11  

I concetti tanto cari a questo blog di serietà e credibilità in politica, spiegati su La Stampa in relazione alla crisi del debito.

E' vero - si spiegano da mesi l'uno con l'altro i protagonisti dell’economia che la tempesta è globale e tocca anche l'economia reale degli Usa; è vero che la crisi dei debiti sovrani si sta trasformando in una crisi del sistema bancario europeo; ed è vero anche che, sebbene l'Europa stia esponendo al mondo il suo peccato originale di un deficit politico, l'Italia non può fare la fine della Grecia perché ha un sistema assai più robusto e conti pubblici più in ordine. Eppure proprio l'innesto su questa crisi globale di un deficit di credibilità italiana che appare ormai conclamato - e acuito, invece che sopito, dal balletto estivo delle manovre a ripetizione - rischia di presentare al nostro Paese un conto tra i più salati, vanificando anche parte degli effetti della manovra. Un esempio? Il solo aumento dei tassi dei Bot annuali di ieri, circa un punto su 7,5 miliardi, costerà 75 milioni di euro l’anno di maggiori interessi, mentre il contributo di solidarietà del 3% previsto dalla manovra sui redditi sopra i 300 mila euro dovrebbe portare nel 2012 appena 35 milioni nelle casse pubbliche.

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I 5 miliardi mancanti

Res publica   31.08.11  

Siete pronti per la manovra-ter del Governo-che-non-metteva-le-mani-nelle-tasche-degli-italiani?

Silvio Berlusconi starebbe seriamente pensando di rispolverare l'aumento dell'IVA per sopperire all'evidente deficit del ministro Tremonti nel calcolo aritmetico.
Una mossa che avrebbe un unico riscontro positivo quello di spazzare via questo centro destra una volta per tutte.

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La manovra degli incapaci

Res publica   29.08.11  

Per non scontentare la disastrata maggioranza il Governo rimette mano alla manovra finanziaria dopo un'estenuante vertice all'Arkham Asylum.

Spariscono i tagli agli enti locali. Salvi i comuni. Le province verranno abolite tutte per via costituzionale, stessa procedura per il dimezzamento dei parlamentari. Tradotto significa attendere le calende greche. Liberi tutti.

Evapora il contributo di solidarietà e il possibile aumento dell'IVA.

Maggiori responsabilità nel contrasto all'evasione fiscale saranno delegate agli enti territoriali. Con quali fondi e con che personale non è dato sapere.

Resta la Robin Tax, il che equivale a meno investimenti e un maggiore impatto sui consumatori.

Vengono penalizzate le società cooperative. Evidentemente al Governo sono arrivate notizie delle sole Coop rosse.

Si mette mano alle pensioni. Niente di drammatico, ma è l'unico vero taglio significativo e a pagarlo sono i cittadini. Compresi quelli delle fasce meno abbienti.

Sviluppo continua ad essere una parola sconosciuta. Crescita non compare neppure nel vocabolario. La riduzione del deficit è un miraggio. Le misure strutturali restano tabù.
Una manovra iniqua e insufficiente partorita da un centro destra tanto incapace quanto convinto che cittadini e mercati siano una massa di idioti da manipolare con una manciata di slogan.

Se ne accorgeranno. Ce ne accorgeremo. Nel modo più duro.

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Il turismo dei ponti festivi

Res publica   17.08.11  

29 aprile. 6 maggio. 3 giugno.

Una nazione che sul turismo fonda buona parte della propria economia cancella tre possibili ponti festivi a primavera per spostarli alla domenica.
La scusa della crisi economica riesce dove la propaganda di una classe politica che rinnega gli ideali nazionali aveva sempre fallito.

L'oligofrenica decisione del Governo dovrebbe far guadagnare qualche centesimo di punto di PIL per poi farne perdere qualche decimo per via della riduzione dei consumi.

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Province a rischio: chi si salva

Res publica   14.08.11  

Delle 37 province che dovrebbero essere cancellate 15 sarebbero già quelle salvate d'ufficio.

Vuoi per dimensione (si parla di almeno 3.000 km quadrati).
Belluno in Veneto, Grosseto e Siena in Toscana, Sondrio - terra natia del ministro Tremonti - in Lombardia, Nuoro, Olbia-Tempio Pausania e Oristano in Sardegna e Matera in Basilicata.

Vuoi per meriti territoriali, l'appartenenza a regioni a statuto speciale.
Trieste e Gorizia in Friuli Venezia Giulia, Enna e Caltanissetta in Sicilia, le province sarde oltre alle precedenti: Carbonia-Iglesias, Medio Campidano e Ogliastra.

Inoltre molte delle province indicate potrebbero essere solo accorpate.
E' il caso della Liguria. Da 4 province la Riviera potrebbe passare a 2 nonostante ben 3 risulterebbero sotto il criterio salvezza. Si può pensare a mega province quali Savona-Imperia e Genova-La Spezia.

Aspettando nuovi criteri e al netto del prossimo censimento.

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La cravatta di Yale

Res publica   13.08.11