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Geek archivio

Ascoltare i suoni degli oceani

Geek   07.06.19  

Migliaia di ore di registrazioni negli oceani raccolte nel progetto Pattern Radio: Whale Songs grazie alla collaborazione tra la National Oceanic and Atmospheric Administration e Google.
Una mappa sonora generata da un'intelligenza artificiale per esplorare liberamente un anno di canti delle megattere, suoni delle navi e i rumori più o meno conosciuti dell'ambiente subacqueo del nostro pianeta.

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La mappa satellitare disegnata da Leonado da Vinci

Geek   05.06.19  

La maggior parte della visione cartografica rinascimentale rappresentava la realtà con una prospettiva a volo d'uccello, sicuramente di grande impatto visivo e capace di accogliere elementi mitologici dall'alto valore simbolico, ma estremamente poco accurata e inefficace per pianificare una strategia militare.
Quando Cesare Borgia commissionò una mappa di Imola, Leonardo da Vinci affrontò il problema da un nuovo punto di visto cercando di rappresentare con la maggiore precisione possibile le proporzioni e le relazioni tra le caratteristiche del terreno, le strutture difensive e gli edifici. Per farlo si rese necessario lo sviluppo di nuove tecnologie come il perfezionamento dell'odometro e la bussola magnetica e l'attenta misurazione di ogni singolo metro di strada.

La sua mappa, datata 1502, è la più antica pianta in proiezione ortogonale conosciuta.

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La prima ripresa della storia di un fenomeno astronomico

Geek   02.06.19  

Il 28 maggio 1900 il mago e cineasta Nevil Maskelyne filmò vicino a Wadesboro in North Carolina, in collaborazione con la British Astronomical Association, un'eclissi solare; la prima ripresa preservata della storia di un fenomeno astronomico.
Già due anni prima, in India, Maskelyne aveva tentato l'impresa, ma sulla via del ritorno la pellicola venne rubata e se ne persero le tracce.

La sfida tecnologica per quel tempo fu eccezionale e Maskelyne dovette ingegnarsi per realizzare uno speciale adattatore per collegare il telescopio alla sua macchina da presa.

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Riscoprire il genio di Leonardo nelle pagine del Codex Atlanticus

Geek   29.05.19  
Pagina del Codex Atlanticus di Leonardo da Vinci
Pagina del Codex Atlanticus di Leonardo da Vinci

Il Codice Atlantico (Codex Atlanticus) è la più ampia raccolta di disegni e scritti di Leonardo da Vinci, attualmente conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano.
Il codice prende il nome dal formato dei fogli su cui vennero incollati i disegni di Leonardo normalmente utilizzato per gli atlanti geografici.
I fogli contengono 1.751 disegni di Leonardo realizzati tra il 1478 e il 1519 su diversi argomenti tra quali anatomia, astronomia, botanica, chimica, geografia, matematica, meccanica, disegni di macchine, studi sul volo degli uccelli e progetti d'architettura.

L'intero Codice Atlantico è ora liberamente consultabile in formato digitale attraverso il sito Codex Atlanticus.

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Come funziona Venezia

Geek   02.05.19  

I canali, le fogne, gli edifici, i ponti e il resto L'intera infrastruttura e architettura di Venezia, dagli edifici ai ponti al sistema sotterraneo dei servizi è stata progettata per affrontare un ambiente unico al mondo: un terreno paludoso, non particolarmente solido e costantemente invaso dall'acqua salata.
Venice Backstage è il corto documentario, prodotto dal Comune di Venezia, che ci porta a scoprire come funziona la città e quali interventi e innovazioni sono state portate avanti nel corso dei secoli per assicurare la sopravvivenza e il buon funzionamento di Venezia.

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Il volo dei ragni spiegato

Geek   25.04.19  

Quando si pensa ai più grandi aviatori del mondo naturale normalmente ci si sofferma sulle api, sugli uccelli e sulle farfalle. Tuttavia anche i ragni sono abili maestri di quest'arte.
Il National Geographic spiega come queste creature a otto zampe abbiano sviluppato la capacità di volare per grandi distanze senza la necessità di usare le ali, sfruttando l'elettricità statica accumulata e la loro ragnatela come vela.

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L'orizzonte degli eventi del buco nero supermassiccio M87

Geek   10.04.19  
L'orizzonte degli eventi del buco nero M87
L'orizzonte degli eventi del buco nero M87

Il progetto Event Horizon Telescope ha puntato otto radiotelescopi verso la galassia Virgo A, distante all'incirca 55 milioni di anni luce, per catturare l'immagine dell'ombra che il buco nero supermassiccio M87 proietta sulla materia attratta al suo interno la quale, riscaldandosi, emette luce osservabile.

Il buco nero in questione ha una dimensione di 6,6 miliardi di masse solari, circa 1.600 volte più grande del buco nero supermassiccio al centro della nostra galassia.
Gli astronomi hanno calcolato che l'orizzonte degli eventi si trova a oltre 20 miliardi di chilometri da esso, paragonato al nostro sistema stellare rappresenta una distanza tripla rispetto all'orbita di Plutone.
Il buco nero M87 ha la particolarità di non trovarsi al centro della galassia Virgo A, questo potrebbe essere dovuto a serie di fusioni di buchi neri più vecchi che ne ha lentamente spostato la posizione.

Le osservazioni dell'Event Horizon Telescope sono state rese possibili grazie alla tecnica nota come Very-Long-Baseline Interferometry (VLBI), un metodo capace di sincronizzare le strutture dei radiotelescopi in tutto il mondo e sfruttare la rotazione del nostro pianeta per creare un telescopio di dimensioni pari a quelle della Terra in grado di osservare ad una lunghezza d'onda di 1,3 mm. Questa tecnica ha permesso all'EHT di raggiungere una risoluzione angolare di 20 micro secondi d'arco.
I radiotelescopi che hanno contribuito a questo risultato sono stati ALMA, APEX, il telescopio IRAM da 30 metri, il telescopio James Clerk Maxwell, il telescopio Alfonso Serrano, il Submillimeter Array, il Submillimeter Telescope e il South Pole Telescope. I petabyte di dati ottenuti sono stati poi analizzati da supercomputer ospitati dal Max Planck Institute for Radio Astronomy e dal MIT Haystack Observatory.

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Tullio Campagnolo, l'uomo che rivoluzionò il ciclismo

Geek   02.04.19  

Campagnolo da oltre 80 anni viene considerata uno dei marchi più prestigiosi nel campo dei componenti per biciclette da corsa.
L'azienda, fondata dal ciclista Tullio Campagnolo, inizia la sua attività nel 1933 grazie al rivoluzionario al brevetto, datato 1930, per lo sgancio rapido del mozzo della ruota e utilizzato ancora oggi. Secondo la leggenda l'idea di sganciare facilmente la ruota posteriore gli sarebbe venuta in un momento di difficoltà durante la scalata del Passo Croce d'Aune. A quel tempo infatti, l'unico modo per cambiare rapporto era quello di sganciare la ruota rimuovendo i bulloni e rimontarla al contrario.
Nei decenni successivi Campagnolo continuò a innovare il mondo del ciclismo introducendo nel 1935 il primo cambio a bacchetta che, grazie a un deragliatore e a un giro di pedali all'indietro, permetteva la cambiata senza smontare dalla sella.
Nel 1949 all'esposizione di Parigi arrivava l'iconico Campagnolo Gran Sport, il primo cambio con deragliatore a parallelogramma ancora oggi universalmente utilizzato sulle biciclette di tutto il mondo.

Dopo la morte del suo fondatore, Campagnolo non ha smesso di celebrare l'innovazione tecnologica continuando a inseguire il futuro grazie ai comandi del cambio integrati Ergopower, agli innovativi gruppi da 8, 9, 10 e 11 velocità e al prototipo di cambio elettronico EPS nel 2002.

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Cronometrare una pulsar

Geek   26.03.19  
La supernova CTB 1 e la pulsar J0002+6216
La supernova CTB 1 e la pulsar J0002+6216

A circa 53 anni luce dalla supernova CTB 1 la pulsar J0002+6216 sfreccia attraverso lo spazio alla velocità di oltre 4 milioni di km/h.
La rapidità con cui si muove attraverso il gas interstellare produce particelle accelerate rilevabili alle lunghezza d'onda delle antenne del Very Large Array creando la scia che si estende per 13 anni luce e punta esattamente al centro di CTB 1 che si vede nella foto. La sua estrema velocità di rotazione pari a 8,7 volte al secondo produce i caratteristici impulsi regolari di raggi gamma rilevati dal Fermi Gamma-ray Space Telescope.

Combinando questi dati gli astronomi sono giunti alla conclusione che J0002 sia stata spinta ad alta velocità dalla supernova circa 10.000 anni fa. La sua incredibile accelerazione, motivo di speculazioni, è cinque volte più veloce di quella di una pulsar media e questo presto o tardi la porterà a sfuggire all'attrazione gravitazionale della nostra galassia.

Un possibile meccanismo chiamerebbe in causa le instabilità della stella madre morente, che durante il collasso darebbero origine a una regione di materia densa e lenta, in grado di sopravvivere abbastanza a lungo da agire come una sorta di "rimorchiatore gravitazionale", accelerando così verso di sé la nascente stella di neutroni.

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Il prototipo dell'iPhone M68

Geek   25.03.19  
Il prototipo dell'iPhone M68
Il prototipo dell'iPhone M68

The Verge ha messo le mani su uno dei primi prototipi di iPhone conosciuto come M68 o Purple 2.
Questo particolare dispositivo di sviluppo presentava i suoi componenti disposti su di un grande circuito stampato con una lunga serie di connettori aggiuntivi per collegare il prototipo in fase di test; tutto questo al duplice scopo di una facile sostituzione di ogni sua parte e per garantire il riserbo più assoluto sul prodotto finale con la rimozione di uno o più componenti (come lo schermo) senza ostacolare il lavoro alle decine di ingegneri impegnati sul progetto iPhone.

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