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I post con tag "Onu" archivio

L'accordo di Cancun sul clima

Res publica   11.12.10  

L'accordo che il mondo, Bolivia esclusa, ha raggiunto sul clima a Cancun poggia su tre aspetti politici fondamentali.

Gli Stati Uniti tornano pienamente in gioco e lavorano attivamente per ottenere risultati e gettare i ponti per raggiungere compromessi.
Solo tre anni fa l'amministrazione Bush negava persino che esistesse un problema climatico.

La Cina muove i primi passi. Esce dall'isolamento. Gli effetti del riscaldamento globale stanno investendo il gigante asiatico e il regime non può che prenderne atto agendo di conseguenza.
Le posizioni più morbide di uno dei maggiori inquinatori del mondo non possono che essere una buona notizia.

I paesi emergenti hanno capito che lo sviluppo passa anche dal rispetto ambientale.

Non parliamo di Europa solo perché l'Unione è già all'avanguardia sul difesa dell'ambiente e sulle politiche di efficienza energetica.

Gli stessi che oggi grideranno al fallimento del summit sono gli stessi che si lamentavano dei compromessi al ribasso del Protocollo di Kyoto; protocollo che oggi difendono a spada tratta.

E tuttavia non sarà la politica a lanciare la rivoluzione verde. Sarà il mercato.
Come sempre è successo per ogni rivoluzione tecnologica e industriale della storia.

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Non esiste nessun ambasciatore ONU per gli alieni

Multimedia   28.09.10  

Diversamente da quanto segnalato dal Post non esiste nessun ambasciatore ONU accreditato per eventuali contatti extraterrestri.
La diretta interessata, l'astrofisica Mazlan Othman, se mai ce ne fosse stato il bisogno ha smentito tutta la vicenda.

Un semplice controllo delle fonti avrebbe evitato l'ennesima bufala, non sfuggita all'occhio attento dell'ottimo Paolo Attivissimo.

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Il diritto di voto dell'Unione Europea

Res publica   24.08.10   di Daniel
Bruxelles

Il prossimo mese l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite potrebbe concedere all'Unione Europea uno status speciale che le permetta il diritto di intervento.

La svolta di questo evento sarebbe epocale.
Finora infatti alla UE era riconosciuto solo lo status di "osservatore", al pari dello Stato Vaticano, della Lega Araba o della Croce Rossa.
Una condizione che costringeva l'Unione Europea a parlare solo per mezzo del suo presidente di turno. Se invece passerà la risoluzione sarà la signora PESC, Catherine Ashton, a reggere le file della diplomazia europea in prima persona al Palazzo di Vetro.

Il tema è tuttavia delicato a partire proprio dalle resistenze europee di Francia e Regno Unito, superate solo dall'assicurazione che i rapporti di forza all'interno del Consiglio di Sicurezza non verranno intaccati.
Inoltre per alcuni si scoperchierebbe un vaso di pandora in grado di aprire la strada ad altre richieste del genere da organizzazioni come appunto la Lega Araba, l'Unione Africana o l'Organizzazione degli Stati Americani. Paure tuttavia infondate, secondo gran parte della diplomazia internazionale, in quanto queste organizzazioni sono ben diverse da quello che sempre più è il super stato europeo.

Secondo il Vice Segretario Generale dell'ONU Mark Malloch Brown, la piena partecipazione della UE ai lavori dell'Assemblea Generale è un processo storico inevitabile.
Un processo che diventerà sempre più evidente a partire da dicembre quando anche il corpo diplomatico dell'Unione (SEAE) prenderà ufficialmente il via.

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La guerra dei campi estivi di Gaza

Res publica   26.07.10  

E' estate anche nella Striscia di Gaza; e come ogni estate l'ONU organizza attraverso la sua agenzia UNRWA campi estivi per le ragazze e i ragazzi palestinesi.

Hamas, temendo di perdere consenso tra i più giovani, accusa le Nazioni Unite di spingere bambini e ragazzi verso i licenziosi costumi occidentali e non sono mancate minacce e atti intimidatori contro le strutture ricreative.
Gli estremisti islamici, con l'appoggio di alcuni influenti Imam, hanno cercato di correre ai ripari organizzando campi estivi "rispettosi della tradizione islamica" che tuttavia hanno riscosso uno scarso successo.

Nella tormentata terra di Gaza anche il divertimento è materia di scontro di civiltà.

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Il Kosovo indipendente è legale

Res publica   23.07.10  

La proclamazione unilaterale dell'indipendenza del Kosovo non viola il diritto internazionale e dunque risulta legale.
In attesa di leggere le motivazioni, questa è la sintesi della sentenza a cui è giunta Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite. Di fatto un nulla osta alla secessione dato dal collegio dei 15 giudici riuniti all'Aja.

Il parere della corte era stato richiesto dalla Serbia che sperava in una bocciatura per poter riprendere in mano la situazione di tensione con il Kosovo.
Bocciatura che non è arrivata e anzi ora potrebbe spianare la strada a nuovi riconoscimenti dopo i 69 Stati che già intrattengono relazioni diplomatiche con Pristina.

Ora la palla passerà in settembre all'Assemblea generale dell'ONU per una, si spera, decisione definitiva e politica sullo status della neonata repubblica balcanica.

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Ha solo salvato il mondo (notes for dummies)

Res publica   19.12.09  

Basterebbe ricordare che non più tardi di un anno fa la maggior parte delle potenze che ieri hanno trovato un accordo a Copenaghen si dividevano tra chi non considerava il riscaldamento globale una priorità e chi semplicemente lo bollava come fantasie pseudoscientifiche.

Il mondo intero, come forse mai è accaduto in passato, si è trovato d'accordo sul considerare possibile e auspicabile uno sviluppo diverso e sostenibile.
Rimangono divergenze su come raggiungere questo obiettivo, ma l'obiettivo in se non è più oggetto di discussione. Pensare che 193 nazioni trovassero un accordo senza compromessi è utopia
L'impronta lasciata dall'amministrazione Obama, multilaterale e di completa rottura con le posizioni precedenti, è evidente.

A chi si lamenta del basso profilo tenuto dall'Unione Europea dovrebbe essere fatto presente che nessun altro paese è così sensibile all'ambiente e così determinato e preparato a preservarlo come il Vecchio Continente e la sua tanto criticata classe politica di Bruxelles.

Infine solo un mese fa nessuno avrebbe scommesso un centesimo su una possibile intesa. Tutti erano certi di un completo fallimento. Nessun accordo. Nessun obiettivo.
Ieri invece, a dispetto di ogni previsione, abbiamo fatto il primo passo. Piccolo e malfermo, ma decisivo per il nostro futuro.

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